Questo blog esce temporaneamente da un lungo letargo perché stamattina mi è presa un'incazzatura come non mi succedeva da quando c'era ancora il nano al governo.
Non è che faccia i salti di gioia per questo governo, ma finora non ho mai avuto troppo da ridire, ha una linea e la segue, raggiungendo risultati impensabili con quel parlamento che si ritrova.
Voglio dire, ricordiamoci sempre cosa c'era prima.
Ma ci sono cose che mi fanno saltare i nervi più delle dichiarazioni del sottosegretario Polillo (uno che farebbe bene a contare fino a mille prima di parlare).
Tipo quando il ministro Fornero dichiara al Wall Street Journal:
Costituzione italiana 101. Prima lezione.
Stay tuned,
M
Non è che faccia i salti di gioia per questo governo, ma finora non ho mai avuto troppo da ridire, ha una linea e la segue, raggiungendo risultati impensabili con quel parlamento che si ritrova.
Voglio dire, ricordiamoci sempre cosa c'era prima.
Ma ci sono cose che mi fanno saltare i nervi più delle dichiarazioni del sottosegretario Polillo (uno che farebbe bene a contare fino a mille prima di parlare).
Tipo quando il ministro Fornero dichiara al Wall Street Journal:
"People's attitudes have to change. Work isn't a right; it has to be earned, including through sacrifice."Per i meno anglofoni tra i miei lettori:
"L'attitudine delle persone deve cambiare. Il lavoro non è un diritto; deve essere guadagnato, anche attraverso il sacrificio."Il lavoro non è un diritto?
Costituzione italiana 101. Prima lezione.
ART. 1: L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. [...]Fin qui si potrebbe opinare in malafede che questo non vuol dire che il lavoro sia un diritto, ma non dobbiamo leggere molto prima di arrivare a:
ART. 4: La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto. [...]Come la mettiamo, ministro?
Stay tuned,
M